lunedì 20 settembre 2021

 

Lettura Teatrale

 

La Lettura Teatrale o Lettura Scenica presuppone una scelta ben precisa sia da parte dell’attore/lettore che dello spettatore/ascoltatore dell’evento stesso.

Leggere in Teatro significa ascoltare l’alternarsi dei pieni e dei vuoti che le parole comportano e del grado di tensione e attenzione che la lettura può sostenere.

Nella lettura si verifica una sorta di tensione dove è la parola che evoca movimento, corpo, spazio e tempo.

Leggere un testo, una drammaturgia, dà la possibilità di comunicare a chi ascolta, il nostro pensiero, attraverso la voce, i silenzi, i respiri e la melodia nel ritmo dell’evocazione, dando il giusto peso alla parola stessa.

La voce si muove e com-muove tra le immagini che come in un sogno affiorano, tra colori e linee, tra movimento e immobilità.

La Lettura Teatrale è Teatro e il Teatro è ARTE.







mercoledì 7 aprile 2021

IL DIALOGO delle MANI

 



Quando non si hanno più parole

non si riesce a trovare le parole per dire per parlare

dobbiamo allora ascoltare le mani.


con

Adriano Baccaglini

(testi voce video)

 Cristiana Previati

(voce e azione)

 Romina Zangirolami

(danza e coreografia)


 musiche di

Paolo Fresu David Linx

Annie Lennox

 

realizzazione

a d r i a n o b a c c a g l i n i a r t e


 


F R A M M E N T I


LETTURA TEATRALE

 

BEHIND the SCENE

 


...uno sguardo ad un mondo sospeso...rarefatto...immobile ma vivo.

E ritornano i pensieri che verranno...e il tempo che é passato...le cose non fatte...le mancanze che non potranno più ritornare...e il cercare dentro e attorno ciò che serve per poter andare avanti…restare in attesa…dietro le quinte.

LETTURA TEATRALE 


domenica 10 gennaio 2021

progetti 2021

 Anche nella assenza, nella limitatezza, nella mancanza di esecuzione, la progettualità del mio FARE, non si ferma e per quando sarà possibile ritornare "in scena" ho già pronti o in via di definizione alcuni progetti teatrali in assolo o in collaborazione.

Eccoli, con piccoli accenni.

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Tratto dal libro scritto da Cristiana Previati, uno spettacolo/performance/evento che unisce la parola, l’immagine, la musica e il movimento. La presentazione di un libro che pone domande, quesiti, che ne anticipa o dissolve le possibili risposte, ma lascia libertà d’interpretazione. Sette vizi, sette percorsi diversi che portano tutti verso un unico punto. Una concatenazione di riflessioni per guardarci dentro e scoprirci tutti attratti e respinti dall’ombra suadente di ciò che è peccaminoso. 




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Damnatio Memoriae è una locuzione in lingua latina che significa letteralmente "condanna della memoria". Nel diritto romano indicava una pena consistente nella cancellazione di qualsiasi traccia riguardante una persona, come se essa non fosse mai esistita e quindi destinata all’oblio.

Dal punto di vista psicoanalitico un soggetto può essere colpito dalla Damnatio Memoriae ossia dal ricordo legato soprattutto ad avvenimenti piacevoli o particolarmente negativi come la perdita di una persona cara. In questo caso l’inconscio del vuoto e della perdita prevale su tutto ciò che è esistito e si è realizzato nella propria vita.

Questo periodo che tutti noi stiamo vivendo, porterà per alcuni alla cancellazione di determinati momenti accaduti.

Questo lavoro, attingendo a testi scritti recentemente e di anni passati, vuole essere una riflessione sulla vita e sull’esistenza, sugli incontri e sugli abbandoni, sulle gioie e sui dolori. Quale la soluzione ad una possibile risoluzione? La cancellazione della memoria e quindi di tutto ciò che è accaduto. Fare tabula rasa, farsi pagina bianca per ri-scrivere ogni volta la propria esistenza.


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Due corpi, un uomo e una donna, o due esseri umani non ben distinti, ognuno con la propria identità, attraverso il movimento, il gesto, la parola e la musica, si confrontano e si esprimono l’un con l’altro e con l’intero mondo che li circonda, raccontandosi e colloquiando, ognuno con la necessità di essere riconosciuto, ricordato, ma anche vivo nel presente. Come vorremmo essere ricordati? Per quali immagini e per quali parole? Per quale gesto? ...ma soprattutto da chi saremo ricordati?

Questo è il progetto di Teatro Danza “reMEmberME”, dove l’arte della rappresentazione esprime ed unisce, rivela e trasmuta, è movimento e immobilità, è sempre potenza di un grido nel silenzio.



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Un colore, una musica, le parole che attraverso il gesto e la danza arrivano a descrivere un’emozione, uno stato della vita, un esserne parte.  BLU nasce dall’ascolto e dalla visione e arriva a definirne i contorni.

 

parole e voce di Adriano Baccaglini su musica di Ryuichi Sakamoto

azione scenica per Danzatrice o Danzatore