Anche nella assenza, nella limitatezza, nella mancanza di esecuzione, la progettualità del mio FARE, non si ferma e per quando sarà possibile ritornare "in scena" ho già pronti o in via di definizione alcuni progetti teatrali in assolo o in collaborazione.
Eccoli, con piccoli accenni.
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Tratto dal
libro scritto da Cristiana Previati, uno spettacolo/performance/evento che
unisce la parola, l’immagine, la musica e il movimento. La presentazione di un
libro che pone domande, quesiti, che ne anticipa o dissolve le possibili
risposte, ma lascia libertà d’interpretazione. Sette vizi, sette percorsi
diversi che portano tutti verso un unico punto. Una concatenazione di
riflessioni per guardarci dentro e scoprirci tutti attratti e respinti
dall’ombra suadente di ciò che è peccaminoso.
Damnatio Memoriae è una
locuzione in lingua latina che significa letteralmente "condanna della
memoria". Nel diritto romano indicava una pena consistente nella
cancellazione di qualsiasi traccia riguardante una persona, come se essa non
fosse mai esistita e quindi destinata all’oblio.
Dal punto di vista
psicoanalitico un soggetto può essere colpito dalla Damnatio Memoriae ossia dal
ricordo legato soprattutto ad avvenimenti piacevoli o particolarmente negativi
come la perdita di una persona cara. In questo caso l’inconscio del vuoto e
della perdita prevale su tutto ciò che è esistito e si è realizzato nella
propria vita.
Questo periodo che
tutti noi stiamo vivendo, porterà per alcuni alla cancellazione di determinati
momenti accaduti.
Questo lavoro,
attingendo a testi scritti recentemente e di anni passati, vuole essere una
riflessione sulla vita e sull’esistenza, sugli incontri e sugli abbandoni,
sulle gioie e sui dolori. Quale la soluzione ad una possibile risoluzione? La
cancellazione della memoria e quindi di tutto ciò che è accaduto. Fare tabula
rasa, farsi pagina bianca per ri-scrivere ogni volta la propria esistenza.
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Due corpi, un uomo e
una donna, o due esseri umani non ben distinti, ognuno con la propria identità,
attraverso il movimento, il gesto, la parola e la musica, si confrontano e si
esprimono l’un con l’altro e con l’intero mondo che li circonda, raccontandosi
e colloquiando, ognuno con la necessità di essere riconosciuto, ricordato, ma
anche vivo nel presente. Come vorremmo essere ricordati? Per quali immagini e
per quali parole? Per quale gesto? ...ma soprattutto da chi saremo ricordati?
Questo è il progetto di
Teatro Danza “reMEmberME”, dove
l’arte della rappresentazione esprime ed unisce, rivela e trasmuta, è movimento
e immobilità, è sempre potenza di un grido nel silenzio.
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Un colore, una musica, le parole che attraverso il
gesto e la danza arrivano a descrivere un’emozione, uno stato della vita, un
esserne parte. BLU nasce dall’ascolto e
dalla visione e arriva a definirne i contorni.
parole e voce di Adriano Baccaglini su musica di
Ryuichi Sakamoto
azione scenica per Danzatrice o Danzatore