LyRICOGRAFIE
partitura per
VOCE sola tra MUSICA e PAROLE
di Adriano
Baccaglini
Una voce si spande nell'aria. Lamento o desiderio? In
un viaggio tra esperienze vissute, emozioni provate, pensieri scritti, una
riflessione sui sentimenti, sull’identità, sulla ricerca della parola,
sull'oggetto d'amore.
Un viaggio di mutamento, trasformazione, cambiamento,
ma anche di tristezza, allegria, sofferenze e indimenticabili gioie.
Un saggio lirico sulla sensazione, sull'aestesicità,
sulle emozioni.
Un urlo forte contro l'incomunicabilità.
Ancora e sempre l'espressione più personale di un
"silenzio che non tace".
A.B. (2012)
LyRICOGRAFIE è prima di tutto un
in-contro di arte dinamica tra parole, immagini e suoni. Sono le parole e la
loro musica. Parole che evocano immagini e immagini che evocano parole. Sono le
parole dette attraverso il suono della voce, un suono che cambia e si modifica secondo
le emozioni e i sentimenti. E’ la fascinazione che nasce dall’ascolto di una
musica, ma anche dall’ascolto del silenzio. Perché dentro il silenzio c’è il
suono, quello che si crea nell’incontro tra il dentro e il fuori di
ognuno di noi.
Le poesie spesso nascono in questo modo,
e poi vengono rinchiuse dentro pagine, che forse mai nessuno leggerà.
Alora perché non ritornare ad evocarle,
a renderle vive, a far si che ritornino nello stato in cui sono nate, capitoli
di un viaggio tra la memoria, le immagini e la musica?
In LyRICOGRAFIE l’intenzione è quella di
ritornare all’ascolto, al saper ascoltare, all’importanza del peso e quindi del
significato che hanno le parole dette, e prima ancora scritte, evocate
dall’autore stesso.
“…
solo così la poesia vive e si svela, perché la poesia è arte dinamica e
l’immobilità la uccide”.(Lello Voce)
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Schema dello spettacolo:
01 - INTRO
02 - DENTRO
DI ME 2010
03 - ESCO
DALL’INVERNO 2012
04 -
PENSIERI D’ACQUA 2001
05 - IN
QUESTO MIO TEMPO 2010
- GUARDAMI 1995
06 - 1994…2001 da:
-
A.A.A. 1994
- PENSIERI 1995
- L’ATTESA 1996
- FUORI DA ME 2000
07 - NON SEGUIRMI 2010
08 - HELLAS 1998
09 - ABBRACCIAMI – non perdermi 2010
10 - IN VERTICALE 2008
11 - HO MANI 2010
12 - outro - NOTTI ROMANE 1992
13 - MOVIMENTO SUBLIME 1988
14 - TRACCIATI 1988
15 - IL TEMPO DEL SILENZIO 1988
16 - QUEL GESTO 2012
17 - ASCOLTO IL RUMORE 2012
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durata 45
minuti circa.
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Musiche di: Sakamoto
– P. Fresu
- R. Towner - O.
Sosa – AA.VV.
Immagini ed elaborazioni grafiche di: A. Baccaglini
Il rumore del mare è stato registrato sulla
spiaggia di Porto Caleri un giorno d’estate del 2011.
meTHAmorPHOsis
di
Adriano Baccaglini
“… tutto è trasformazione, mutamento, silenzio”.
aprile 2012
La
metamorfosi è cambiamento, è mutazione della forma, come nel testo Kafkiano, il
corpo cambia la forma ma il pensiero rimane uguale o nelle metamorfosi di
Ovidio, dove la necessità dell’amore si trasforma in natura per far sì che
l’amore resti eterno. Qui invece l’evento o gli eventi della vita, mutano la
forma o l’aspetto, e il pensiero, un pensiero solcato dal tempo, dal dolore,
dagli incontri.
La
metamorfosi avviene anche nella parola, nel significato, che muta secondo l’emozione, il respiro, il luogo della
sua evocazione. La metamorfosi indica una meta, un luogo a cui tendere, il
possibile luogo dove tutto si placa e si cancella per farsi silenzio, solo e
unico silenzio.
Schema dello spettacolo:
01 -
INTRO
02 -
BIOGRAFIA INCERTA 2009
03 -
ABBRACCIAMI (non perdermi) 2010
04 - IL
GIARDINO MALATO 2011
05 -
D.J.*
06 - FINE
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durata 15 minuti circa.
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Musiche di:
Sakamoto – R. Towner – AA.VV.
Immagini ed elaborazioni grafiche di:
A. Baccaglini
* - “Nel Blu” di Derek Jarman da “Chroma”
M di A
Identificazione
di una voce
liberamente tratto da
“MEMORIE di
ADRIANO”
di Marguerite Yourcenar
di e con
Adriano Baccaglini
Affrontare un testo come questo è come
buttarsi da un grattacielo di cento piani, o precipiti e muori, oppure prendi
il volo e non torni più indietro.
“Memorie
di Adriano” è sempre rimasto presente nella mia mente da molto tempo, però
a dire il vero non l’ho mai letto completamente.
L’ho iniziato, ma dopo alcune pagine ho
dovuto interromperlo. Perché? Mi era impossibile continuare. Su alcune parti
del testo, una sorta di identificazione
si è manifestata nella mia mente.
La stessa cosa che mi accadde da ragazzo
nel visitare Villa Adriana a Tivoli.
Camminavo nel sito archeologico come se
non fosse la prima volta. Come se conoscessi già quel luogo.
Suggestione da tanta bellezza? Non
saprei esprimerlo. Certamente ancora una volta identificazione.
Allora ho iniziato a lavorare su questa
parola ripercorrendo tratti della mia vita, frammenti spesso sconnessi,
intersecandoli con la poetica della Yourcenar.
E’ nato così questo breve spettacolo una
sorta di biografia incerta , dove le
parole, la musica e le immagini costruiscono un percorso in parte vero in parte
immaginato, dove la mescolanza dei testi e delle immagini, volano nel vento
come le pagine di un libro mai letto, che rimarrà per sempre aperto.
Morirò o prenderò il volo?
……………………………………………………………………………………….
Schema
dello spettacolo:
01
– inizio…. la voce del vento
02 – prologo di una biografia incerta
03 – l’infanzia-l’adolescenza-la
famiglia
04 – il teatro
05 – gli altri
06
– una donna*
07 – l’anima della bellezza (Antinoo)**
08 – l’addio di Adriano***
*
- “Ho capito che ti amo”
testo di Luigi Tenco - voce di Ornella Vanoni
**- “Dido’s Lament”
musica di Frank Purcell - voce
di Alison Moyet
***- “Pari intervallo”
musica di Arvo Part
-
elaborazioni sonore su musiche di Paolo Fresu
-
elaborazioni video di Adriano Baccaglini
………………………………………………………………………………………………..
durata
30 minuti circa
E x
I T
di e con
Adriano Baccaglini
agosto
2012
Mi
sono spesso domandato se la scrittura può liberarti, può salvarti, può essere
una via d’uscita dal dolore. La scrittura può senz’altro fermare l’emozione che
altrimenti sarebbe persa. Scrivere è l’unico modo per non lasciare morire il
pensiero. Quante emozioni che nella vita si perdono, alcune però devono essere
fermate, e poi evocate, per farle rivivere, se non come sono nate, ma cercando
di con-dividerle con gli altri. Questo è anche il compito del teatro, e questo
è l’intento di questo piccolo, breve, ma intenso lavoro.
A.B.
musiche
di:
Alice
– “Fur Alina”
Paolo
Fresu e Omar Sosa – “Si dolce è il tormento”
Elaborazione
sonora del vento su musica di Kate Bush
Elaborazioni
video-grafiche di Adriano Baccaglini
durata
15 minuti circa
In Nome della Madre
di Erri De Luca
lettura di
Adriano
Baccaglini
***
dicembre 2012
“
In Nome della Madre” è un racconto di una bellezza e di un amore immenso e
viscerale, di un legame unico e assoluto tra madre e figlio fino al distacco
dal corpo, attraverso la nascita.
Erri
De Luca riesce in poche pagine a descrivere la forza, il silenzio e la
difficile accettazione di Miriàm di un destino che da madre sente implacabile,
destinato, al quale non può opporsi ma solo chiedere che avvenga il più tardi
possibile.
Una
storia vera perché narrata in prima persona dalla donna, dal suo punto di vista
e non da quello degli uomini.
Erri
De Luca la rende vera, carne e sangue, donna impaurita ma forte, forte da
sfidare leggi e villaggio senza mai abbassare la testa. Una donna che difende
suo figlio, solo suo, da tutti e che per quel figlio non teme nemmeno la morte
per lapidazione, come la legge comandava.
Il
prodigio della notte di Natale, è per Erri De Luca, il parto della vergine e la
festa della madre.
***
01 – Introduzione
02 – Preludio
“Naked
Spirit” - di Sainkho Namtchylak
03 - Ieshu, figlio mio
04 - Tu non sarai più mio
“Overture” - da “Another world” di Antony and The
Johnsons
Live della Danish National
Chamber Orchestra
“Little Buddha” – di Ryuichi Sakamoto
05 - Il peso delle parole
06 - Diverso
“
Da Pacem Domine” – da “In Principio”
musica di Arvo Part – coro Hilliard Ensamble
07 - Un’offerta
“
Pari intervallo” – da “Annum per
Annum”
musica di Arvo Part
08 - Non sia prima di così
09 - Una promessa
10 - Uno spazio vuoto
“
In Nomine Lucis” – da “Annum per
Annum”
musica di Giacinto Scelsi
durata 35 minuti circa.
“ALGHE”
di e con
Adriano Baccaglini
Breve
racconto o lunga poesia? Storia vissuta reale o simulazione?
Storia
di un incontro, storia di un desiderio, storia di una solitudine, di altre
solitudini, del bisogno di comunicare, del bisogno di amare.
Storia
del contrasto tra interno ed esterno – tra la sensorialità corporale e la
sensorialità temporale.
Ma
anche la storia di un anno sulla ricerca della parola e della scrittura, sul
significato dell’identità tra parola e immagine, sul simbolo, sulla simbiosi,
sulla figurazione concreta dell’idea.
Storia
di un dubbio o di una certezza.
Storia
di un “silenzio che non tace”.
Musiche
di:
Alice – “Fur Alina”
Ryuicky Sakamoto e Alva Noto –
“Morning”
Paolo Fresu e Omar Sosa –
“Crepuscolo”
Elaborazione
video di:
Adriano Baccaglini
durata
della lettura 25 minuti circa.
IN-CANTO
di e con Adriano Baccaglini
Cos’è IN-CANTO
E’
tutto quello che ti canta dentro (in).
Sono le parole e la loro musica. Sono le parole dette, attraverso il suono
della voce, un suono che cambia e si modifica secondo le emozioni e i
sentimenti. E’ anche la fascinazione che nasce dall’ascolto di una musica, ma
anche dall’ascolto del silenzio.
E’
un ritornare all’ascolto, al sapere
ascoltare, all’importanza del peso e quindi del significato che hanno le parole
dette, e prima ancora scritte.
IN-CANTO è quindi soprattutto uno spettacolo sull’ascolto, che
si apre e si chiude sulle parole di una canzone che è prima di tutto testo
poetico “La costruzione di un amore”
di Ivano Fossati.
E’
un percorso circolare che però lascia ampie vie di fuga, verso linguaggi e
varie esperienze, che parlano però di amore, della fatica che si fa per
costruirlo, ma soprattutto della passione che ognuno di noi dedica per poterlo
realizzare.
Poche
parole ma incisive come quelle che sapeva scrivere Emily Dickinson come le
poche note di “Frammento del coraggioso”
di Fresu e Caine.
Vivien Lamarque in “Caro nome mio” ha scritto la biografia di una donna qualunque, ma
al contrario.
Di Alda Merini l’IN-CANTO è nello scarno dolore di “Canto delle donne” che batte come le dolenti note del pianoforte in
“Aqua”di Sakamoto.
Luigi
Tenco è stato prima che cantautore un poeta, nella breve ma intensa canzone “Ho capito che ti amo” solo la voce di
Ornella Vanoni può darne il giusto IN-CANTO.
Ornella Vanoni ha cantato la poetica
brasiliana del suo più grande autore Vinicius de Moraes, e nella canzone “Io so che t’amerò” riporto il gioco e la
magia di “Assenza”.
Un assolo di Paolo Fresu ci accompagna verso “Pensieri”, una breve ed intensa
biografia scritta da Ornella stessa.
Il cerchio poi si chiude, ancora con “La costruzione di un amore”, ma questa
volta nella magistrale interpretazione live di Ornella tratta da un memorabile
concerto del 1988.
Di tutto questo spero rimarrà l’IN-CANTO.
Schema dello spettacolo:
INTRO
musica
di Ryuiky Sakamoto da “ Alexiey and the spring” – Steam
musica di
Arvo Part da “ Pro et Contra” – Largo
LA COSTRUZIONE DI UN AMORE
testo
di Ivano Fossati
LA MIA LETTERA AL MONDO
poesia
di Emily Dikinson
musica
di Paolo Fresu - Uri Caine da “ Things” – Frammento del coraggioso
CARO NOME MIO
poesia
di Vivien Lamarque
musica
di Paolo Fresu - Uri Caine da “ Things” – Sonia said
CANTO DELLE DONNE
poesia
di Alda Merini
musica
di Ryuiky Sakamoto da “ BTTB” – Aqua
HO CAPITO CHE TI AMO
testo e musica di Luigi Tenco
voce
di Ornella Vanoni da “ Uomini” – 1984
IO SO CHE TI AMERO’- ASSENZA
testo
e musica di Vinicius de Moraes
voce
di Ornella Vanoni da “ Live al Blu Note” – 2009
OUTRO
musica
di Paolo Fresu da “ Latitudini” – Tema dei fiori e del pianto
PENSIERI
testo
di Ornella Vanoni
musica
di Paolo Fresu e Omar Sosa da “Alma” – Nenia
LA COSTRUZIONE DI UN AMORE
testo
e musica di Ivano Fossati
voce
di Ornella Vanoni dal Live Concerto “ O” - Buenos
Aires1988
Durata 30 minuti circa.
Dedicato a chi ama
la poesia, a chi ogni giorno dedica il suo tempo per costruire la propria vita
nell’amore per tutto ciò che lo circonda. Perchè nella musica di queste parole,
si possa ritrovare. Dedicato alle passioni, senza le quali nulla può esistere.
Alla mia grande
passione, alla sua voce, che mi accompagna nella costruzione del mio amore,
della mia vita.
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